“E’ un’illusione pensare che si capisca il mondo con il greco antico”, dice convinta il Ministro dell’Istruzione.
Peccato, signora Ministro, che millenni di cultura avrebbero dovuto insegnarle il contrario. Il greco antico non ti aiuta al supemercato, o in aeroporto, o in un ipotetico concorso pubblico. E’ stato incomprensibile e odioso per chiunque di noi abbia avuto il privilegio degli studi classici.
Non è attuale, perchè è eterno.
Ha educato milioni di uomini e donne nel mondo all’interpretazione delle cose che resistono, al primato del sacrificio e della tolleranza, alla democrazia, alla filosofia da cui nasce la sua scienza, alla logica che è prerogativa del bene comune, al principio della costruzione, alla memoria che è in antitesi all’oblio.
La sua sapienza, Ministro, è greca. La sua risposta alla dittatura del pensiero, Ministro, è greca. La banalità, no, non è greca. E’ modernissima. E dilagante.