Esco da “La grande bellezza” con una grande bellezza nel cuore. Affresco onirico, poetico, decadente. Sublime. Troppo, per un’Italia agonizzata e feroce. Un boato, nel deserto dei mille silenzi. Magistrale.
Dunque, Sorrentì, lascia stare questi marchettari della penna, pessimi anche come gufi da comò. E lascia perdere Cannes, troppo buona per le paillettes e poco onesta con le intelligenze superiori. D’altronde, la presiede Spielberg.
Sorrentì, sei l’unico genio rimasto in questo paese.