Si è conclusa, per ora, l’iniziativa A parole tue, la scrittura e i suoi racconti, finalizzata ad invogliare i giovani alla lettura, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Ariano Irpino, con il coinvolgimento delle scuole.
Ieri mattina, gli scrittori Melania Petriello e Franco Di Mare hanno incontrato gli studenti della scuola media G.Lusi di Ariano Irpino, gli argomenti trattati sono stati quelli dell’illegalità, della paura generata dall’ignoranza, dal non sapere. «Insieme si vince, con le regole si vince – dice Franco Di Mare- Il male cresce perché ci voltiamo dall’altra parte».
Rispettare le regole, studiare e stare insieme questi sono i consigli che lo scrittore napoletano dispensa agli studenti presenti in sala. Melania Petriello continua sulla scia di Franco Di Mare «la penna è più forte del fucile». La scrittrice beneventana cita Italo Calvino che con il suo libro Le città invisibili, riesce a raccontare attraverso le favole, il potere. La cultura, la scuola, lo studio, il partecipare attivamente al proprio presente agendo e reagendo alle ingiustizie, sono i pilastri che Melania Petriello affida ai ragazzi.
La direttrice della scuola ha così concluso «Parlare ai ragazzi come avete fatto voi è da maestri». Poi i ragazzi in un fiume di domande e curiosità hanno interagito con gli scrittori.
Alle 18,30 presso la Villa Comunale di Ariano Irpino si è svolta la presentazione al pubblico, di “Al mio paese. Sette vizi. Una solo Italia” , un viaggio nelle storie italiane, raccontato da nove eccellenti giornalisti : Giuseppe Grimaldi, Tiziana Di Simone, Luciano Ghelfi, Luca Maurelli, Carlo Puca, Gianmaria Roberti, Fausta Speranza, Carlo Trallo, Vanni Truppi.
L’assessore Giuliana Franciosa e Antonio Perna hanno introdotto Melania Petriello, la quale dopo una breve ma intensa carrellata sulla situazione politica italiana ha analizzato il suo libro, aprendo una parentesi sulla professione dei giornalisti.
«Ci sono due categorie di giornalisti i Vip della comunicazione, coloro che si accomodano nelle tribune politiche e i precari che portano avanti il proprio lavoro e i giornali. Il compito del giornalista è quello di fare domande e provocare risposte».
Molto spesso in Italia la cronaca diventa storia di un giorno, massimo una settimana, così si rischia di dimenticare i fatti accaduti, tralasciando anche le colpe e coloro che sono rimasti impuniti. Quanti i casi irrisolti della storia italiana, ebbene Al mio Paese si insinua in questi pezzi di storia mancante, per rimarginare, cucire uno strappo, per creare continuità tra il passato e il nostro futuro, passando per un presente critico.
«La cultura e, tutti coloro che resistono attraverso la cultura non fanno notizia – continua Melania – la parola ha un potere eversivo e sovversivo che bisogna utilizzare». Le donne, molto spesso, arrivano alla cronaca solo perché relegate ad articoli sul femminicidio o per le quote rosa « bisogna attuare un passaggio culturale, un’inversione di tendenza da parte delle istituzioni. Le donne non possono ottenere un posto di lavoro per cooptazione, per una pura scelta maschile».
Porge i saluti a Daniela Caputo, responsabile area immagine e pianificazione presso l’UNICEF Italia, presente in sala, con la quale Melania lavora affinché i territori mentali non diventino deserti di diritti.
Inizia il cortometraggio di Valerio Vestoso: due ragazzi, dopo aver compiuto un atto, all’apparenza vandalico, scappano, portandosi in giro per la città in una Cinquecento rossa. La musica lascia il posto ai rumori cittadini; le scene sono le solite, quelle di sempre, alle quali, ormai, siamo abituati: prostituzione, abusi, violenze. Poi, un ragazzo, ferma il suo sguardo su delle foto: personaggi della storia e della cultura italiana, tutti lì, in una sequenza di immagini su un muro.
E allora ti vien da chiedere quanto la semplicità della cultura sia stata offuscata dall’artificiosità della depravazione del pensiero data dall’ignoranza, dal denaro sprecato, dai teatri che chiudono, dai libri abbandonati in biblioteche fatiscenti.
Un libro da leggere, ma soprattutto una donna da ascoltare Melania Petriello che con la sua grinta, la sua tenacia riesce a risvegliare il sonno di molto coscienze.
Gloria Albanese Eliseo
29/04/2013